Tax Control Framework

IPSOA FISCALITA’ INTERNAZIONALE

Tax Control Framework

Modelli di Governance e Management per la Cooperative Compliance

In un contesto globale sempre più esigente, dove trasparenza e responsabilità sono al centro delle aspettative di investitori, autorità e società civile, le imprese non possono più permettersi di considerare la fiscalità un aspetto meramente tecnico- amministrativo. La tax governance emerge sempre di più come un pilastro strategico per garantire non solo la compliance normativa, ma anche la creazione di valore sostenibile e duraturo.
Il Volume “Tax Control Framework: Modelli di Governance e Management per la Cooperative Compliance” esplora in maniera approfondita le modalità attraverso cui i contribuenti possano trasformare il rischio fiscale in un’opportunità di crescita e consolidare la fiducia degli stakeholder attraverso un approccio strutturato e innovativo. Con un focus sui più moderni strumenti di gestione del rischio fiscale, tra i quali in particolare il Tax Control Framework, il libro si rivolge a tutti gli operatori economici e fornisce suggerimenti pratici e spunti per la costruzione di un sistema integrato di tax risk management in linea con le best practices internazionali, tenendo conto dei recenti interventi normativi in materia.

Il Comitato Scientifico:

• Paolo Bertoli
• Roberto Betti
• Massimo Boidi
• Giorgio Bonanno
• Gianluca Campana
• Cristina Caraccioli
• Danilo Massimo Cardone
• Filipa Correia
• Manlio Del Giudice
• Elbano de Nuccio
• Annibale Dodero
• Gianfranco Ferranti
• Carlo Garbarino
• Tamara Gasparri
• Paola Monica Giachetto
• Stefano Giuliano
• Giampiero Ianni
• Aleksandar Ivanovski
• Fabrizia Lapecorella
• Gerardo Longobardi
• Antonella Magliocco
• Francesca Mariotti
• Agostino Nuzzolo
• Stella Raventós-Calvo
• Raffaele Rizzardi
• Franco Roccatagliata
• Vincenzo Scotti
• Alberto Trabucchi
• Ivan Vacca
• Piergiorgio Valente
• Federico Vincenti
• Luigi Vinciguerra
• Paolo Zanenga

Struttura di Governance Fiscale

Gestione del Rischio Fiscale

Implementazione di sistemi interni per identificare e mitigare i rischi fiscali.

Adempimento Collaborativo

Promozione della fiducia e della comunicazione tra le autorità fiscali e i contribuenti.

Framework di Controllo Fiscale

Sistema integrato per la gestione e il controllo dei rischi fiscali.

Riforma Fiscale 2023

Miglioramenti legislativi per rafforzare l’adempimento collaborativo.

Certificazione TCF

Certificazione professionale per garantire la conformità e la credibilità.

Panoramica Generale

Il documento esamina l’evoluzione e l’implementazione del regime di adempimento collaborativo (Cooperative Compliance) in Italia, ponendolo in un contesto più ampio di tax governance e gestione del rischio fiscale. Si sottolinea il passaggio da una tax compliance meramente normativa a una dimensione strategica per le imprese, che richiede l’adozione di sistemi interni di controllo (“Tax Control Framework” – TCF) e un approccio collaborativo con le autorità fiscali.
Il regime mira a instaurare un rapporto di fiducia tra l’Amministrazione finanziaria e il contribuente, aumentando la certezza sulle questioni fiscali rilevanti attraverso un’interlocuzione costante e preventiva.

Temi Principali

Tax Governance e Gestione del Rischio Fiscale: L'importanza per le imprese, in particolare quelle multinazionali, di implementare sistemi interni di controllo per identificare, mappare, monitorare e gestire i rischi fiscali. Questo non solo per garantire la compliance, ma anche per ottimizzare il carico fiscale e prevenire contenziosi con le autorità fiscali. La gestione del rischio fiscale deve bilanciare la massimizzazione delle opportunità di business con una oculata gestione dei rischi ad esse associati.
Regime di Adempimento Collaborativo (Cooperative Compliance): L'istituto chiave introdotto dal D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, con l'obiettivo di rafforzare il rapporto di fiducia tra Fisco e contribuente. Si basa sull'interlocuzione preventiva e sulla condivisione delle valutazioni di situazioni suscettibili di generare rischi fiscali.
Tax Control Framework (TCF): Un sistema integrato di rilevazione, misurazione,
gestione e controllo del rischio fiscale, elemento centrale per l'adesione al regime di adempimento collaborativo. Deve garantire l'identificazione, la valutazione e la gestione dei rischi fiscali, sia di adempimento che interpretativi.
Ruolo della Riforma Fiscale 2023: La Legge Delega per la riforma fiscale n. 111/2023 ha
apportato modifiche significative al regime di adempimento collaborativo, mirando a potenziarlo, ridurre la soglia di accesso, estenderlo ai gruppi d'imprese e rafforzare gli effetti premiali.
Certificazione del TCF: L'introduzione, tramite il D.M. n. 212/2024 ("Decreto
Certificatori"), della possibilità di certificare il TCF da parte di professionisti qualificati (avvocati e commercialisti iscritti in appositi elenchi), con requisiti specifici di onorabilità e professionalità. Questa certificazione può essere fatta valere nei confronti dell'Autorità fiscale.

Principali Documenti di Riferimento Citati

• D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128 (Decreto Certezza del Diritto)
• Legge n. 111/2023 (Legge Delega per la Riforma Fiscale)
• Decreto del Ministero dell’Economia e Finanze del 29 aprile 2024 (Codice di Condotta)
• Provvedimento n. 5320/2025 dell’Agenzia delle Entrate del 10 gennaio 2025 (Linee Guida per la predisposizione del TCF)
• Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 31 luglio 2024 n. 126 (Disciplina del Ravvedimento Guidato)
• Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 6 dicembre 2024 (Modalità di applicazione del regime di adempimento collaborativo)
• Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 12 novembre 2024, n. 212 (Decreto Certificatori)
• Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 38/E del 16 settembre 2016 (Chiarimenti sul regime di adempimento collaborativo)
• Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 49/E del 22 luglio 2021 (Ulteriori chiarimenti)

Idee e Fatti Chiave

• Evoluzione della Tax Compliance: La tax compliance non è più solo un obbligo normativo, ma una dimensione strategica che richiede "sistemi interni di con-trollo adeguati capaci di mappare, monitorare e gestire i rischi fiscali" e un "approccio collaborativo e proattivo con le autorità fiscali".
• Obiettivo del Regime di Adempimento Collaborativo: "instaurare un rapporto di
fiducia tra Amministrazione finanziaria e contribuente che miri ad un aumento del livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti tramite l’inter-locuzione costante e preventiva con il contribuente".
• Requisiti Soggettivi per l'Accesso (Art. 7 D.Lgs. n. 128/2015, modificato dalla Legge
Delega 2023):Dimensione: Volume di affari o ricavi non inferiore a:
• 750 milioni di euro a decorrere dal 2024.
• 500 milioni di euro a decorrere dal 2026.
• 100 milioni di euro a decorrere dal 2028.

• Appartenenza a un Gruppo: Possibilità di accesso per società prive dei requisiti dimensionali se appartenenti a un gruppo con almeno un soggetto che li possiede e se il gruppo adotta un TCF integrato gestito in modo unitario.
• Interpello Nuovi Investimenti: Accesso indipendente dal volume di affari per le
imprese che danno esecuzione a risposte positive dell'Agenzia delle Entrate su istanze di interpello su nuovi investimenti.
• Requisiti del Tax Control Framework (TCF): Un efficace TCF deve includere (come
indicato nelle Linee Guida del 10 gennaio 2025, Provvedimento n. 5320/2025):
• Strategia fiscale.
• Ruoli e responsabilità chiari e separazione dei compiti.
• Procedure efficaci per la rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio.
• Monitoraggio per individuare carenze ed errori.
• Adattabilità ai cambiamenti interni ed esterni.
• Relazione annuale agli organi di gestione.
• Processo di Tax Risk Assessment: Fondamentale per il TCF, identifica e valuta i rischi fiscali. Produce una mappatura dei rischi, dei processi coinvolti e dei controlli. Distingue tra:
• Rischi fiscali di adempimento: Rischi operativi di non eseguire correttamente gli
adempimenti fiscali.
• Rischi fiscali interpretativi: Rischi derivanti dall'incertezza nell'applicazione delle disposizioni fiscali, sia a livello normativo astratto che nella qualificazione dei casi specifici. Gestiti tramite una specifica "Policy di gestione del Rischio interpretativo".
• Mappa dei Rischi e dei Controlli Fiscali (RCM): Documento chiave per l'ammissione al
regime, che associa a ciascun processo aziendale rilevante i rischi fiscali specifici e i controlli per mitigarli. Include l'identificazione, la valutazione del rischio inerente e residuo, l'ambito impositivo e la descrizione dei controlli di primo e secondo livello.
• Interlocuzione Preventiva: Cuore del regime. Prevede incontri costanti tra
contribuente e Agenzia delle Entrate per una "comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali".
• Accordo di Adempimento Collaborativo: Documento formalizzato, sottoscritto da
ufficio e contribuente, che sancisce una valutazione condivisa su questioni strategiche con rilevanti implicazioni fiscali. Vincola le parti per il periodo d'imposta e quelli successivi, salvo mutamenti significativi.
• Doveri dell'Agenzia delle Entrate: Fornire risposte tempestive e esaurienti, agire con
uniformità e coerenza rispetto alle interlocuzioni preventive, effettuare valutazioni con "principi di oggettività, ragionevolezza e proporzionalità", e mantenere riservatezza sulle informazioni.
• Doveri del Contribuente: Implementare e mantenere un TCF efficace, assicurare una
chiara attribuzione di ruoli e responsabilità, comunicare tempestivamente ed esaurientemente i rischi di natura fiscale (inclusa la pianificazione fiscale aggressiva, indipendentemente dalle soglie di materialità), rispondere alle richieste di approfondimento, attuare un sistema normativo interno con codici etici e di condotta che tengano conto della variabile fiscale.
• Codice di Condotta: Approvato con Decreto MEF del 29 aprile 2024, definisce gli
impegni reciproci di Amministrazione finanziaria e contribuenti. Include, per il contribuente, impegni a non realizzare investimenti in paradisi fiscali con la sola finalità di risparmio d'imposta, rispettare le disposizioni sul transfer price e non attuare operazioni con effetti fiscali contrari alle disposizioni invocate o che sfruttino asimmetrie per ottenere doppi vantaggi fiscali o doppia non imposizione.
• Effetti Premiali dell'Adesione al Regime:Riduzione dei Termini di Decadenza
dall'Accertamento: Riduzione di due anni per i rischi comunicati. Le disposizioni si applicano dal periodo d'imposta in corso al 1° gennaio 2024 per i soggetti già ammessi.
• Non Punibilità Penale e Riduzione delle Sanzioni Amministrative: Generalmente, i
rischi comunicati tempestivamente non comportano sanzioni. Per i rischi "non significativi" compresi nella mappa, si applica una riduzione a metà delle sanzioni amministrative, comunque non superiore al minimo edittale. Il "Ravvedimento guidato" (disciplinato dal D.M. 31 luglio 2024 n. 126) offre modalità semplificate e termini ridotti per la definizione di errori o omissioni spontaneamente corretti.

• Esclusione dall'Esame del Sistema (per i soggetti già ammessi al 1° gennaio 2024): Non sono tenuti alla certificazione del TCF da parte di un professionista indipendente.
• Retroattività degli Effetti: È fatta salva la facoltà per il contribuente di far valere
retroattivamente le risultanze di risposte o accordi in periodi d'imposta precedenti, provvedendo al ravvedimento operoso o alla presentazione di dichiarazioni integrative.
• Durata del Regime: Decorre dal periodo d'imposta di presentazione della domanda e
si rinnova tacitamente. L'esclusione è possibile per perdita dei requisiti del TCF o soggettivi, mancata comunicazione di rischi rilevanti, o episodi gravi di mancata collaborazione che compromettono la fiducia. La mancata individuazione di un rischio in buona fede non costituisce di per sé causa di esclusione, a meno che la gravità del rischio non comprometta l'affidamento.
• Controlli dell'Agenzia delle Entrate: Non reiterano i controlli già effettuati nell'ambito
delle interlocuzioni preventive, salvo mutamenti nelle circostanze o rappresentazione non veritiera dei fatti.
• Certificatori (D.M. n. 212/2024): Avvocati e commercialisti iscritti in appositi elenchi,
con requisiti di onorabilità e professionalità. Devono valutare se il TCF garantisce una "ragionevole certezza" sulla gestione consapevole e affidabile della variabile fiscale. La metodologia prevede la valutazione su due livelli (controlli generali e specifici) e tre fasi (definizione del perimetro, valutazione del design, testing dei controlli). Devono attestare che il TCF risponde ai requisiti normativi ed è coerente con le Linee Guida.
Sono previsti requisiti rigorosi in termini di indipendenza del certificatore.

Considerazioni Conclusive

Il regime di adempimento collaborativo rappresenta un tentativo significativo di modernizzare il rapporto tra Fisco e contribuente in Italia, spostando l'enfasi dal controllo ex post alla prevenzione e alla collaborazione preventiva. Il successo del regime è strettamente legato all'efficacia del Tax Control Framework aziendale e alla capacità di instaurare un rapporto di fiducia basato sulla trasparenza e sulla comunicazione tempestiva dei rischi. Le recenti modifiche introdotte dalla riforma fiscale e l'introduzione della certificazione del TCF da parte di professionisti qualificati mirano a rafforzare ulteriormente l'istituto e a incoraggiare l'adesione da parte di un numero maggiore di imprese. L'accento sulla gestione consapevole del rischio fiscale e sulla proattività nel dialogo con l'Amministrazione finanziaria è un elemento distintivo del nuovo approccio. Nonostante l'implementazione di un TCF avanzato, il documento riconosce che non è possibile eliminare completamente gli errori, ma solo ridurne la possibilità.