L’umanità si trova oggi di fronte a una fenditura della storia, un momento di sospensione in cui il Tempo stesso assume nuove forme. Non più soltanto il Kronos del fluire misurabile dei giorni, né il Kairos dell’attimo decisivo, ma anche l’Aion – quella durata assoluta e indivisa che sembra trascendere la dimensione temporale che abbiamo sempre conosciuto.
Quando l’Intelligenza Artificiale incontra il Metaverso, non assistiamo a una semplice evoluzione tecnologica: ci troviamo davanti a un cambiamento paradigmatico che ridefinisce le coordinate stesse della nostra esistenza. Il valore non risiede più nei processi durativi che per duecento anni hanno strutturato lavoro, capitale e società, ma nelle connessioni istantanee e imprevedibili che tessono una nuova realtà.
In questa transizione, l’uomo si confronta con entità ibride emergenti – combinazioni di umano e macchina che sfuggono alle categorie giuridiche forgiate dai Romani fino ad oggi. Il Dominus classico, signore del territorio e del popolo, cede il passo a un meta-dominio – uno spazio di relazioni che sta contemporaneamente oltre e al di sopra dei domini tradizionali, connettendoli e talvolta trascendendoli.
Il Diritto, da sempre custode dell’ordine sociale, si trova in affanno. Opera con un tempo rovesciato, intervenendo sempre dopo l’evento, colmando lacune già aperte mentre la tecnologia procede con la sua propria grammatica generativa.
L’autenticità non è più un dato materiale – l’originale unico e certificabile – ma diventa una relazione, riconosciuta e validata da reti di soggetti attraverso sistemi di tracciabilità e responsabilità condivisa.
La Finanza ha rovesciato l’antico equilibrio: non più sottomessa al potere statale ma alleata delle grandi imprese tecnologiche, genera un neo-feudalesimo in cui il lavoro – un tempo cuore dell’antropocene – diventa elemento marginale di fronte al capitale che si muove istantaneamente nel dovunque e nel chiunque, rischiando di creare un nessun luogo fiscale e normativo.
Eppure, in questa apparente dissoluzione delle certezze, emerge la possibilità di un nuovo umanesimo tecnologico. I meta-domini possono diventare rappresentazioni cognitive di ecosistemi valoriali – non più semplici eco-sistemi da proteggere con guardrail, ma axi-sistemi fondati su valori che riconoscono la vita stessa come generatrice di prosperità. L’Intelligenza Artificiale agentica può assumere il ruolo di mediatore tra sistemi complessi, aiutando – non sostituendo – gli Stati a orientarsi in una realtà dove conoscenza, economia e governance si intrecciano in modi che sfidano ogni tradizionale separazione disciplinare.
La tecnica – intesa nel senso heideggeriano come tessitura cognitiva della realtà – ci ricorda che ogni nodo della rete produce se stesso e il proprio ambiente in modo inestricabile. Non si tratta quindi di inseguire la tecnologia con normative sempre tardive, ma di integrare saperi diversi nella creazione condivisa di una nuova grammatica dell’umano.
Il seminario del 4 ottobre 2025 ha esplorato questa transizione con sguardo transdisciplinare, intrecciando filosofia e tecnologia, diritto ed economia, etica e futuro. Un dialogo che va oltre le mode tecnologiche, alla ricerca di orientamento in un’epoca che ci chiede di ripensare cosa significhi essere umani quando le macchine diventano cooperatori di creazione, quando il territorio diventa ubiquità, quando l’istante diventa eternità.
L’educazione – obiettivo fondamentale dell’uomo nel suo rapporto con gli altri e con se stesso – assume oggi una dimensione ancora più radicale: non solo la mente rivolta all’esempio del passato e la mano tesa verso il futuro, ma la capacità di abitare consapevolmente questa sospensione paradigmatica, questo momento in cui il vecchio mondo non è ancora morto e il nuovo non è ancora nato.
In fedeltà alla tradizione del progetto 3H – Homo, Humus, Humanitas, abbiamo cercato di interrogare le tecnologie alla luce dei valori umani fondamentali, sapendo che la vera sfida non è dominare la trasformazione ma comprendere prima di agire, tessere insieme – come gli antichi tessitori della realtà – un futuro in cui innovazione e humanitas possano coesistere.
